Ecco un piccolo diario dei primi 5 mesi di gravidanza, per me, perché voglio averne memoria, per altre gravide affinché si sentano meno sole.
Innanzitutto: non fate il mio errore iniziale di leggere forum online tipo “alfemminile.idiot”, “mammolesaurite” o giornaletti simil Cioè tipo “io e il mio bambino psyco” o “la mia gravidanza ansiogena.” E’ pieno di gente che non sta bene col cervello.
Ansie a paletta e domande da minus habens/terzomondismo del tipo: ciao devo fare le pulizie, posso sollevare un secchio pesantissimo? Posso salire sulla scala coi tacchi? Posso fare una sauna a 53 gradi?
Oppure commenti di donne con problemi mentali del tipo: io non mangio la verdura cruda e mi metto la mascherina vicino al gatto che vive in casa e non è mai uscito da 15 anni, mi scappa la cacca e ho mal di pancia, oddio forse se ho la diarrea abortisco. Le gravide vegane, categoria a parte, lì per quanto mi riguarda ci vorrebbe solo l’arresto.
Ecco, non googlate una sega. Trovatevi un ginecologo disponibile che vi dia il suo cellulare e che risponda alle vostre legittime paure.
O leggete roba sensata.
Io ho quasi finito questi tre libri e onestamente li ho trovati illuminanti: Tracy Hogg per la comprensione della psicologia del neonato e per una marea di consigli pratici di buon senso (a partire da: ricordatevi che se un neonato piange non sta morendo ed è il suo unico modo di comunicare quindi non dovete scapezzarvi a raccattarlo dalla culla in 0-2 secondi), Montessori perchè, con i giusti riadattamenti al mondo di 100 anni dopo, resta un metodo educativo eccellente, Piero Angela perché, vabbè, è Piero Angela, che ve lo dico a fare.
(se avete altri libri interessanti da segnalare, scrivetemi!)
Anyway, se può esservi d’aiuto, ecco qua la mia esperienza da gravida sino ad oggi:
- Sintomi del primo trimestre: ok, diciamoci la verità, è uno schifo. Innanzitutto io non ero ancora cosciente di ciò che mi stesse accadendo, quindi mentalmente in una centrifuga costante.
Sintomi: mal di pancia e tette in espansione. E nausea. Tantissima nausea, di quelle che l’unico rimedio è buttarti dal balcone. Perché ti faranno comprare le pastiglie di zenzero, la radice di zenzero, lo zenzero in polvere e alla fine avrai nausea pure dello zenzero. Mi sono nutrita per circa tre settimane di patatine San Carlo e panini al latte.
Pressione 48/90 quindi tipo un cadavere che cammina ma battito a 120 bpm. Una rampa di scale e sei morto.
Una mattina ero in bagno con tinta sui capelli (senza ammoniaca), mutande e tette al vento. Mi si è annebbiata la vista. Ho raggiunto la cucina e mi sono stesa a terra. Svenuta. Ho ripreso conoscenza dopo qualche secondo e ho riso da sola per mie condizioni e tinta spiaccicata su parquet. State calme: passa tutto. Caramelle in borsa, occhi agli sbalzi di temperatura e calma, no panic.
E soprattutto io che sono sempre stata una personcina piuttosto a modo, mi sono trasformata per tre mesi in Er Monnezza. Rutti e scoregge. Incontrollabili. Roba da chiudersi in casa e non avere rapporti sociali. Giornate passate a ruttare tipo Homer, anche di notte mentre ti alzi per andare a fare la pipì. Lo so, è una cosa orrenda ma inizia il secondo semestre e MAGIA, va tutto a posto. (Almeno, per ora.)
- Le tette: ecco, avete presente una mastoplastica additiva perfetta e gratis? Io amo le mie tette, solo un filo spaventata per le dimensioni che stanno raggiungendo (e dunque per il post allattamento ovvero trasformazione in pere avvizzite) ma le amo follemente e me le godrò fino alla fine. Olio su tette (e panza) mattina e sera. Che la smagliatura è dietro l’angolo.
- La panza: la mia panza è gigante. E’ stata subito gigante. Ho amiche che sono state praticamente piatte fino al sesto mese. Ecco, io al terzo mese ero Maurisa Laurito, oggi sono una campana verde del vetro. Chissenefrega. La panza è stupenda, la sfoggio con orgoglio e mi fa sentire donna, sana e portatrice di vita. Ok tenere sotto controllo il peso ma viviamoci con serenità e gioia questi mesi.
- I vestiti: ovviamente io non conoscevo un tubo del mondo premaman. Da quando ho scoperto Collant Calzedonia pre maman di rara bruttezza che sembrano tipo dei pannoloni per vecchi e jeans con fascione (trovati da Prenatal in saldo per 15 euro cad), sono in paradiso. Mi chiedo perché non li indossiamo anche da non gravide. E’ un’altra vita. Petizione per indossare roba premaman morbida e comoda anche al di fuori dalla gravidanza, subito.
- La cintura: ho sentito troppe amiche dire che non mettono la cintura in macchina in gravidanza. Ecco, questa è LA CAZZATA. La cintura salva la vita, anche in gravidanza. Va messa a tutti i costi. E poi esiste questo marchingegno, BeSafe, che ho testato e che amo grazie al quale non avrete scuse. Lo vendono da Prenatal ma ce ne sono di più economici su Amazon, as usual.
- Lo stato di grazia: Esiste sul serio. Nel mio caso è come se io abbia resettato ancora una volta la scala d’importanza delle cose che accadono. L’avevo fatto la prima volta quando ho perso una delle mie migliori amiche. Questa volta è ancora più forte. Comprendi per cosa valga davvero la pena incazzarsi, ovvero praticamente nulla. Comprendi che chi ti ama resta, senza se e senza ma. Comprendi che sei forte, che hai un dono immenso dentro di te che va protetto e tutelato. E se sono sempre stata per 32 anni una persona pronta ad accogliere pareri, opinioni, consigli, dai più sensati ai più inopportuni, ecco, in gravidanza mi sono resa conto che non voglio sentire stronzate. Devo tutelare 4 orecchie dalle cagate volanti. Quindi, pulizia etnica di ciucci, presuntuosi, insensibili e scassachitarrini.
Benchè io possa avere tutte le ragioni per essere preoccupata, sono zen.
Sono zen perché nonna Chicca dice che è “ un bambino è una cosa meravigliosa e il resto in qualche modo s’aggiust!” e perché nonno Chicco dice “che quello è il bambinello di Sant’Antonio, se ero più giovane, a nonno, venivo io a curartelo”. I nonni hanno la chiave di tutto, sanno per cosa valga la pena farsi il culo. Io di loro mi fido.
- La gente: “Madooo che pancia enorme. Non sarà troppo grande?” “Ma perché mangi l’insalaaata???” “Ma non fai la dietaaa?” “ Si muove?” “Hai già pensato al parto?” “Dove partorisci?” “Come lo chiami?” “Ma come farai da sola a Milano?” Duecentosettantadue domande inopportune al giorno. Ovviamente la maggior parte delle persone amiche sanno che una gravida non vuole rotture di chitarrini. Per tutti gli altri la mia tecnica è: fare un sorrisone e cantare nel cervello roba tipo nananananananabatmaaaan mentre rispondo tipo disco registrato. Ci si fa l’abitudine.
Ad ogni modo, per me vale un unico consiglio: fate ciò che vi fa stare bene. Se fa stare bene voi, farà stare bene anche l’arancino che avete nella panza.
Arancino? Qualcuno ha detto arancino?
Da morire dal ridere!! prodigiosa come sempre!! e hai perfettamente ragione, fai ciò che ti fa stare bene, adesso e dopo!
Anche io in gravidanza ho letto il libro di Tracy Hogg, ma dopo tre giorni di vita del mio bimbo l’ho buttato: la frustrazione, per non riuscire a gestire il metodo “easy” in contrasto a ciò che mi diceva il cuore, bruciava troppe energie (che sono fondamentali). Ho trovato invece illuminante il libro “E se poi prende il vizio?” di Alessandra Bortolotti, più in linea con il mio modo di pensare.
Se posso darti un consiglio, anche se non richiesto, e magari potenzialmente scassachitarrini: leggi tutto ciò che vuoi e tieni solo ciò che si allinea con il tuo pensiero, e il tuo cuore soprattutto! una frase illuminante per me è “ciò che è meglio per un neonato lo sa solo chi l’ha generato”: fai valere il tuo istinto e seguilo perchè è la strada giusta!
E poi, trovati un consultorio familiare vicino casa tua dove seguire il corso preparto, non serve fare corsi privati che costano una fortuna. I consultori sono realtà meravigliose e purtroppo poco conosciute, ci lavora gente con i c… e, nel mio caso, ho ricevuto i migliori consigli pre e post gravidanza e una vera preparazione al parto (ma non che ti insegnano come respirare, yoga, ecc..-tutte cavolate- piuttosto una conoscenza riguardo a ciò che avviene durante il parto a livello fisico e una preparazione mentale al parto e ai primi giorni dopo). Senza contare che al corso incontrerai mamme con la tua stessa panza con cui condividere pensieri e paure e creare una rete sociale di salvataggio (da non sottovalutare anche se hai 2000 amici/amiche, perchè nessuno al momento sta vivendo quello che vivi tu e possono solo ascoltarti ma non capirti al 100%, ma un’altra panzuta come te sì, anche se la conosci da 5 minuti).
Infine (e poi taccio) quando vorrai pensare a dove partorire, sappi che gli ospedali milanesi organizzano incontri di presentazione dei servizi per le future mamme. molto interessanti.
Ma che te lo dico a fare, sei avanti 100 anni, sai trovare il migliore ristorantino imbucato, figurati se per queste cose il tuo fiuto non si è già fatto sentire!!
un abbraccio a te e all’arancino!!
Grazie Stefania, anche io credo che alla fine siano istinto e buon senso i migliori manuali però mi segno subito il titolo che mi hai indicato!
E grazie per tutti i consigli, il corso pre parto lo farò in ospedale!
Un abbraccio!
Ora capisco bene il motivo della tua latitanza social 😊 Molto felice per te! ❤️
Congratulazioni Clio, che notizia stupenda! Un anno fa ero incinta anch’io e sottoscrivo appieno il tuo post pieno di quel sano pragmatismo che ci contraddistingue quando aspettiamo. Anch’io ho letto il libro di Tracy Hogg, all’inizio entusiasta, ma poi l’ho trovato un po’ difficile da applicare quando effettivamente oltre al libro avevo tra le mani un neonato vero, vivo e urlante. Ne ho poi letto un altro, si chiama “Il metodo maman”, e l’ho trovato pieno di buon senso e ironia: consiglio vivamente. Un abbraccio e in bocca al lupo!