Ci sono le amiche di una vita. Quelle che hai conosciuto in prima media o con cui andavi a ginnastica artistica o al mare.
Quelle con cui molto spesso oggi non hai una cippa in comune. Le incontri per strada durante le vacanze di Natale, ti ci scambi gli auguri al compleanno. E sono sorrisi sinceri e bei ricordi.
Ci sono i trombamici che diventano amici. Che scopri che a letto non sono buoni ma a cucinare e a farti ridere sì.
Ci sono gli ex che diventano amici. Di nascosto dalle attuali fidanzate, gelose e paranoiche. Ma a te basta saperlo nel cuoricino che loro ti vogliono bene.
C’è “l’Amica”. Quella per cui ti taglieresti le falangi, ti strapperesti il rene, ti mutileresti e che ha la stessa importanza di mamma, sorella e nonna.
Ci sono quelle dell’università. Solitamente quelle con cui attraversi la fase di crescita più importante, da liceale minchiona a donna superminchiona. Quelle con cui fai le prime cazzate grosse, i primi viaggi seri, quelle con cui fai le prime e ultime ronde notturne sotto casa del trimone. Quelle che ti inviteranno ai loro matrimoni, per intenderci.
Ci sono le colleghe che diventano amiche. Che se trovi una persona speciale e poi ci passi insieme 8 ore della tua giornata, come fa a non diventare parte di te?
E poi ci sono le amicizie che TI SCEGLI.
Perché poi ad un certo punto cresci (plus ou moins) e finalmente DECIDI che QUELLA persona ti piace follemente.
E vorresti che fosse tua amica.
Per quanto possiamo continuare a demonizzare Facebook e Twitter e tutte le altre cacate social io vi dico una cosa: negli ultimi tempi ANCHE grazie a Facebook le mie amicizie si sono arricchite di persone speciali.
Questa sera ero ad una cena che abbiamo organizzato per una Donna che conosco da 3 mesi.
E che in 3 mesi mi ha dato le emozioni e la gioia e l’affetto e le attenzioni che persone che conosco da 30 anni non mi hanno mai regalato.
E sapete come ci siamo “innamorate”?
Perché una ragazza – speciale anche lei – ha pensato che io e questa persona avessimo delle cose in comune e ci ha messe in contatto via Facebook.
E poi io l’ho invitata da me.
E lei si è presentata con un tiramisù XXL.
E ora la mia vita è più luminosa e io voglio che lei ne faccia parte per sempre.
Sono fortunata, tanto. Perché sono circondata da persone belle e di cuore.
E mi sento di dirvi una cosa.
Le amicizie vanno coltivate. Ogni singolo giorno.
Il tempo del “non ci sentiamo MAI ma ci vogliamo bene” per me è finito.
Io voglio accanto a me le persone che sanno esserci.
Essere amici significa dimostrarselo.
Significa ricordarsi dell’altro prima di dormire e mandargli un whatsapp, anche solo per la buonanotte.
Significa essere sul WC e chiamarsi invece di giocare a Candy Crash o sTinderare.
Significa aspettarsi in aeroporto.
Significa rinunciare per una volta alla palestra per stare insieme.
Significa gioire dei successi altrui.
Alzare il sedere e vengo a trovarti in culandia dove non ho capito per quale stradiamine di motivo ti sei trasferito. Ma vengo.
E nell’amicizia che non ci siano gelosia e invidia, dio santo.
E siate generosi.
Che il bene, io ne sono certa, torna indietro sempre.
Magari da un’altra persona, da cui proprio non ce l’aspettavamo. Ma torna.
Ti adoro!
Ooohhh ♡
“Le amicizie vanno coltivate. Ogni singolo giorno.
Il tempo del “non ci sentiamo MAI ma ci vogliamo bene” per me è finito.
Io voglio accanto a me le persone che sanno esserci.
Essere amici significa dimostrarselo.”
parole da tatuarsi sulla pelle…
Un bacio Federico!
questo post è proprio bello, di quelli che un dice: siiii la vita andrebbe vissuta cosí, chissa che cene meravigliose che animano un vita in disordine.
tipo un film franco-canadese.
Comunque si, è un bel piano.
Grazie Lorenzo, grazie davvero! ❤
Fai dei post troppo belli,complimenti!!è un piacere”leggerti”!! 🙂
Grazie mille!
Mi fa pensare quello che hai scritto. Mi fa pensare di non aver dato abbastanza. E il momento di impegnarsi un po’ di più.
Ho iniziato a leggerti questa notte, in un momento di insonnia. Continuerò a farlo.