A Milano ieri era il 4 agosto.
Oggi il 12 dicembre.
In realtà è il 2 maggio e non si capisce nulla.
E io sono sull’orlo del bipolarismo.
Così oggi dopo aver sfogato l’ira funesta da tempo de merda in palestra, dopo aver studiacchiato per l’esame di Supply Chain (roba da quattro caffè doppi in tazza grande amari) e aver guardato per qualche ora i vestiti da stirare, ho infilato gli stivali, invernali, e sono andata in Triennale con quella fica della Mad.
E abbiamo visto due cose carine, aggratis!
Identità Milano è una mostra piccina e senza pretese sui segni del patrimonio simbolico di Milano: lo stemma, i simboli della città, i volti di milanesi famosi, le icone dell’arte, i profili dei palazzi.
Le illustrazioni sono di Emiliano Ponzi, Guido Scarabottolo, Julia Binfield, Michele Tranquillini, Beppe Giacobbe, Olimpia Zagnoli.
Qui potete vedere le illustrazioni e dire la vostra.
E poi abbiamo gironzolato per la sala dedicata a La Rai racconta l’Italia.
E’ un percorso piacevole tra un set televisivo degli anni ’70, i costumi di scena di Mina e Raffaella Carrà e contributi audio e video divisi per tema (politica, cultura, sport, economia, scienza, società, informazione e spettacolo).
Mi aspettavo qualcosa in più, con tutto quello che possiedono gli Archivi Rai poteva essere davvero da tuffo al cuore ma ciò che trasmette questo “racconto” è una grande malinconia: per cio’ che è stata la televisione e per come è stata la televisione per i nostri nonni e padri.
L’eleganza, le cose ben fatte, l’innovazione. Le voci autorevoli, le donne di classe, l’intrattenimento mai volgare.
Tutto ciò che abbiamo perso e dubito possa ritornare.
Sono tornata a casa, senza pioggia.
E’ venerdì, ha smesso di piovere ed io sono inspiegabilmente già a letto, dopo una pizza (che se vi capita di passare dalle parti dell’Arco della Pace, la bufalina di farina di kamut di Nuvò è assai buona) e una Moretti.
E sfoglio un nuovo regalo.
Guardo la tua pizza, la tua moretti, quel capolavoro di carta e penso immediatamente a Baba jaga e Vassilissa.
Non chiedermi il motivo di questa immagine ma sei lì, dinnanzi alla strega, a chiedere consigli.
Ed hai lo sguardo triste ed un sorriso stanco sul volto, quasi accondiscendente nei confronti della futura carceriera.
Poi, soffia di fianco a te un vento malinconico ma questa, è un’altra storia.
Oggi, è davvero maggio e nell’aria c’è un bizzarro sapore di primavera.
Buona giornata.
E io ho la porta e la finestra aperte, lascio entrare il vento.
E aspetto la strega.
Buona giornata a te vagoncino.
In bocca al lupo allora. Baba jaga basta convincerla.