Ieri sera è venuta a trovarmi una delle mie più care amiche e abbiamo deciso di farci il segno della croce e fare un giro in Via Tortona.
Ora, dopo aver appurato che Satana si è fermato sul ponte di Porta Genova,
ciò che ho visto può essere riassunto in:
– gente con la barba che mangiava panini con la salamella
– immondizia en plein air
– musica de merda en plein air
E la risposta è sempre la stessa: vabbè si sa che o vai in giro di giorno o vai a qualche evento su invito.
E perché il resto della città invece deve essere un mix tra la sagra del fegatino, il carnevale di Massafra e la festa di San Rocco?
Lasciando a voi questo triste quesito, ecco, io oggi ho le gambe modello tubo di stufa.
Perchè dopo 12 anni a Milano – con grandissima vergogna – ammetto che per la prima volta questa mattina sono andata al Salone del Mobile.
E adesso mi trovo sul divano con 7 kg di cataloghi, 250 foto (che probabilmente vedrà solo mia mamma) e la testa piena di cose belle.
La premessa è sempre la stessa, ovvero che non ci capisco una fava di arredo, design e architettura ma la mia curiosità mi ha spinta a Rho questa mattina e quindi ecco il mio piccolo racconto di ciò che mi ha affascinata di più.
Il succo del Salone per me è stato:
– tavolino smussato
– armadio trasparente
– lampada stile Atomium di Bruxelles
– sedie come se non ci fosse un domani
Il mio tour è iniziato con l’eleganza dei letti di Flou e la meraviglia degli arredi da esterno di Gervasoni.
Mi sono incantata davanti all’eleganza di un armadio Poliform, pensando che solo il mio amico Aba potrebbe averne uno così.
Il tavolino con i chiodi e le piante incastrate tra le librerie di Gallotti e Radice.
Gli specchi e il rosso di questa poltrona di Porada.
I tavoli di Cattelan Italia
Lei.
Le casse Vifa.
La Bambi Chair di EO Denmark.
Che io ci vedo tanto Viola seduta lì sopra. Vero Bà?
I vasi di FOS, che a me basta vedere un cuore per non capire più nulla.
Il kitsch sublime di Boca Do Lobo.
La bellezza degli oggetti di Altreforme, dove anche musica e costumi parlavano di Chanel e Hemingway.
Poi ti giri e vedi pure Baronciani.
Un minuto di silenzio per la signorina che deve pedalare da Technogym fino a quando non le si staccano le rotule.
E evvivaevviva il manzo con la camicia con le mongolfiere. Lovelovelove.
E poi ancora Lago, dove te facevano pure un piatto de pasta, Cassina, Cappellini e Dedon, dove sole e pioggia si alternano in un’ambientazione suggestiva.
Meraviglioso lo stand di presentazione della prima Home Collection di Diesel prodotta con Moroso, Foscarini, Scavolini e Zucchi.
Lotsoflove per Nordico Verace di Marcello Panza per Covo
Lascio il salone con i piedi modello procione e la necessità impellente di un integratore con una domanda: ma queste si usano per surfare o sono delle bare a cielo aperto?
Ed ora, vado a curarmi il gomito del selfiesta.
Fuorisalone 2014 – Unofficial Trailer
Che giornata…
Intensisssssima!
Bruciare il tempo a volte aiuta.
Dinamica come un sagittario.